3DiTALY Torino coinvolta in una delicata e importante operazione di ricostruzione facciale grazie alla stampa 3D. Il mondo del 3D in generale è ormai parte integrante della chirurgia. Sono sempre di più i chirurghi che in ogni parte del mondo si avvalgono delle nuove tecnologie 3D per studiare casi difficili da affrontare. In questo caso al Cto di Torino chirurghi e ingegneri hanno ricostruito in 3D il volto di un giovane paziente (23 anni) arrivato in ospedale con un gravissimo trauma facciale. Alla ricostruzione è seguita successivamente la stampa 3D del modello.
I dottori coinvolti in questo caso sono stati lungimiranti nello scommettere nella ricostruzione 3D. Grazie al 3D, è stato possibile programmare in anticipo le operazioni da svolgere in sala operatoria, per velocizzarle e limitare gli imprevisti. Il modello tridimensionale del viso del giovane è quindi servito come guida per la sua ricostruzione. A partire dalle immagini tac, gli esperti del Dipartimento di Ingegneria Gestionale e della Produzione del Politecnico di Torino, sotto la supervisione dei chirurghi, hanno simulato al computer l’intervento. Si è ricostruita l’anatomia del volto fortemente danneggiato dal trauma. Il modello è stato stampato in scala 1:1 da operatori della Scuola di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università di Torino. I chirurghi hanno poi modellato su questa riproduzione delle placche di titanio. Supporti di aiuto durante la vera e delicata fase di ricostruzione.
Il modello replica del cranio compromesso è stato realizzato con una stampante 3D Ultimaker fornita dalla nostra sede di Torino alla Scuola di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Università di Torino. La macchina in questione è una Ultimaker dotata di doppio estrusore. Il doppio estrusore ha permesso una stampa 3D accurata di tutte le parti del modello, anche quelle più articolate e complesse. I supporti necessari a sostenere cavità e zone delicate sono stati infatti realizzati in un materiale solubile da un estrusore, mentre l’altro estrusore si è occupato di stampare in PLA (acido polilattico) il modello vero e proprio.
Grazie alla stampa 3D il trauma cranico è stato così analizzato in tutti i suoi aspetti, in totale sicurezza. Un lavoro veloce, che dimezza le possibilità di errori in fase operatoria. In un ospedale o una clinica pianificare grazie a modelli 3D un’operazione chirurgica significa soprattutto maggiore efficienza negli interventi e maggiore tutela per i pazienti. Grazie alla valutazione pre-operatoria, un grave trauma facciale come questo esempio ha potuto avere un esito positivo con una corretta ricostruzione.
Lavorare un pò di più nella simulazione 3D significa percorrere una strada relativamente semplice e senza sorprese nella fase operatoria vera e propria. A vantaggio di chi? Chirurghi in primo luogo, ma anche personale medico, ricercatori e soprattutto un grande aiuto per i pazienti. Ricordiamo che il processo descritto parte dalla TAC sul paziente. La ricostruzione è quindi altamente personalizzata e calibrata su un paziente specifico. Grazie alla pianificazione preoperatoria si risolvono così gravi lesioni uniche nel loro genere, e si evitano complicanze non solo per la salute ma anche per l’estetica.
3DiTALY non è nuova a questo genere di collaborazioni. Dal 2015 lavoriamo nel campo della sperimentazione per la ricostruzione 3D a partire da file DICOM. Identificazione di problemi specifici del paziente, studio sul posizionamento di supporti preoperatori, training per gli studenti prima dell’intervento vero e proprio. Questi gli obiettivi di una ricerca svolta in team, con medici ed esperti del settore. Gli strumenti di questa sfida sono software tridimensionali per la gestione delle immagini radiologiche. A cui poi si aggiungono stampanti 3D di ultima generazione, sia FDM come quella usata in questo caso studio, sia stereolitografiche (SLA). Ma anche i materiali sono un punto chiave. La sperimentazione sui materiali di stampa 3D per il mondo medicale si apre su diversi fronti, dai filamenti alle resine.
I vantaggi elencati oltre alla chirurgia si ottengono anche in altri settori come ad esempio l’ortopedia e la biomedicina. E’ importante quindi favorire una formazione medicale orientata alle nuove tecnologie, sia in ambito universitario che di ricerca. Su questa scia 3DiTALY in collaborazione con DamA e il team di ingegneri biomedici Medere ha ad esempio creato un corso di imaging 3D radiologico e stampa 3D, che mira proprio ad insegnare il corretto workflow per ricostruire modelli anatomici a partire da TAC.
Compila il seguente form, sarai ricontattato al più presto da un nostro esperto: